Il 5 febbraio, in adesione alla Settimana Regionale in contrasto del cyberbullismo e bullismo prevista dal 5 febbraio 2018 all’11 febbraio 2018 in Campania ed alla Campagna “No hate speech” promossa dal Consiglio di Europa in contrasto alle forme di discriminazione e razzismo online, si è svolto  presso il Centro Sociale di Salerno l’evento Vorrei ma non posto…come dare un senso ai social, patrocinato dal Comune di Salerno e di Pontecagnano Faiano e coordinato dalla dott.ssa Luciana M. Ranieri, progettista europea nella città di Roma che ha scelto di porsi a servizio della comunità salernitana, attraverso un impegno concreto nel campo dell’educazione dei giovani alla legalità e alla convivenza civile. L’evento è stato sostenuto dall’Associazione A Voce Alta Salerno,guidata dal dott. Psicoterapeuta Fabio Martino, impegnata da anni nella promozione di azioni volte a contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne e della violenza in generale, che ha scelto, grazie ad un finanziamento del CSV Salerno Solidalis, di lavorare insieme alle associazioni A.S.A.D. Pegaso e Sui Generis all’interno del Progetto “Vorrei ma non posto” per educare ad un uso corretto di Internet al fine di evitare l’emergere di fenomeni di cyberbullismo e cyberviolenza. Questo evento ha rappresentato la conclusione di un percorso sviluppato negli Istituti Superiori di primo e secondo grado della provincia di Salerno e dell’Università di Salerno e che ha visto coinvolte numerose risorse, unite da un unico comune denominatore: la passione per le problematiche sociali e per le tematiche importanti quali il bullismo e il cyberbullismo.

Il fine del progetto “Vorrei ma non posto”, è stato quello di educare gli studenti degli Istituti di primo e secondo grado e dell’Università degli studi di Salerno ad un corretto utilizzo di Internet, ed in particolare dei social network, per evitare l’emergere di fenomeni quali il bullismo e il cyber bullismo. Per fare ciò, sono stati organizzati dei laboratori che hanno coinvolto numerose risorse,  quali avvocati, animatori specializzati, esperti di comunicazione, psicologi e un’assistente sociale,i quali hanno analizzato i fenomeni sotto molteplici aspetti: da quello legale a quello sociologico, passando per quello ludico-ricreativo.

I laboratori hanno voluto essere un punto di partenza per dare ai ragazzi le basi per poter prevenire ed evitare fenomeni di violenza e cyber violenza e per prendere consapevolezza di loro stessi, dei loro punti di forza e debolezza e delle loro unicità, cercando di rafforzare la loro identità e dando sfogo ai loro pensieri più intimi.

Protagonisti dell’evento  sono stati gli studenti del Liceo Alfano I di Salerno e dell’Istituto Comprensivo Sant’Antonio di Pontecagnano Faiano, che hanno dato voce attraverso la lettura di testimonianze alle vittime di bullismo e cyberbullismo e si sono esibiti in campi diversi quali il canto, la danza, e la musica. Hanno partecipato  anche i genitori e gli insegnanti che hanno trovato un valido supporto in questo progetto al fine di prevenire oppure trovare le giuste modalità per leggere i segnali di difficoltà e richiesta di aiuto proveniente dai ragazzi vittime di questi fenomeni. E’ stata una vera e propria “giornata di solidarietà” che ha messo insieme il mondo dello sport, della musica, dell’arte e della cultura, a favore di una giusta promozione dei valori di convivenza civile, dando una risposta concreta di educazione alla legalità ed al rispetto reciproco, anche a seguito degli ultimi fenomeni di violenza perpetuata dalle babygang.

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